Oggi creare un sito web, grazie agli strumenti disponibili, è alla portata di tutti. Ma con le parole come la mettiamo? Delle parole nel web scriveva ormai vent’anni fa su Scrivere per Internet Luisa Carrada, eccellente editor, copywriter, e fonte di ispirazione per tanti di noi.

“Puoi anche essere un copywriter che lavora da solo in una piccola isola in mezzo al mare, ma avere un sito più bello, più interessante e famoso di quello di una grande multinazionale piena di soldi. In virtù solo delle tue parole.” Luisa Carrada, Scrivere per Internet

Foto di Stefan form PxHere

La costruzione di un web site riunisce molte parti, tra cui i contenuti sui quali mi soffermo. Contenuti che ancora oggi tanti importano di sana pianta dall’offline: documenti cartacei, testi in burocratese, blocchetti striminziti di parole, diventano pagine html. Oltre alle fotografie, ai video, ai podcast, per i quali sono (spesso) chiamati gli esperti, per i contenuti molti pensano sia facile cavarsela da soli risparmiando sul web copywriter. Salvo poi ricorrere a campagne pubblicitarie per portare traffico al sito.

Il sito web rappresenta il nostro stile: elegante, originale, indolente, banale. Il sito è la nostra finestra sul mondo, per raccontare quello che siamo e cosa facciamo. Con esso possiamo attrarre lettori, investitori, clienti. Oppure non raggiungerli affatto e perderli.

Rossana Orlandi Master Gallery, particolare. Milano, 2019

Siamo tutti d’accordo: la digitalizzazione estrema è l’esito ineluttabile emerso con la pandemia Covid-19 a cui nessuna azienda si è potuta tirare indietro, come scrive su LinkedIn un amico il 31 dicembre 2020, facendo analisi e sintesi della situazione.

I processi delle aziende subiranno una grande impulso legato alla digitalizzazione. Il modo con cui vendiamo, con cui facciamo assistenza ai nostri clienti, con cui progettiamo e il modo con cui facciamo marketing sarà per sempre trasformato ed arricchito dalla digitalizzazione.” Filippo Zuppichin, CEO Piovan Group

Saremo tutti ancora più online con i nostri siti web: grandi aziende, piccole e medie imprese, istituzioni, professionisti. Perchè allora questa resistenza ad esserci nel web nel modo migliore? O almeno provarci.

“Nonostante si ripeta da anni la centralità di contenuti di qualità e ben scritti nel marketing online, questo elemento è sempre sottovalutato da tutte le aziende al momento di imbastire la propria presenza digitale. Si pensa al sito, si pensa alla grafica, si pensa a quanti e quali social ma non si pensa a sufficienza a cosa comunicare e come comunicarlo con un linguaggio corretto, accessibile a tutti e piacevole da leggere. Si cercano sempre trucchi e scorciatoie ma il vero modo per avere successo online è produrre contenuti solidi e ben scritti!” Tommaso Urban, esperto di SEO e SEM

L’attenzione dei lettori è merce rara e preziosa.

Le persone usano i motori di ricerca per:

  • trovare una soluzione ad un problema
  • trovare una risposta alla loro domanda
  • imparare (a fare) qualcosa.

Il lettore che arriva in un website scorre rapidamente le pagine cercando di orientarsi, guarda titoli e immagini, poi arriva alle parole. Se ciò che trova lo convince, è utile e scritto bene, continuerà nella lettura.

I contenuti per la verità non hanno mai smesso di essere importanti, ben prima del famoso libro di Bill Gates “The content is King” del 1995 (la dichiarazione non è sua) in cui egli spiega anche che: “i contenuti sono l’oggetto su cui mi aspetto che vengano sviluppati la maggior parte dei guadagni su internet”.

Scrivere per il web correttamente è un investimento di marketing a lungo termine (SEO) che dà i suoi frutti nel tempo. I contenuti corretti indicizzano il sito nei motori di ricerca, permettono di farci trovare, e il traffico portato è organico, cioè gratuito (NB: non sono gratuiti i contenuti perchè scritti da professionisti, ma è gratuito il traffico di utenti che essi portano). Le campagne pubblicitarie sono più mirate (SEM) e hanno obiettivi a breve termine: ottenere grande visibilità nei motori di ricerca, essere posizionati in alto nella SERP di Google. Il traffico che si ottiene è a pagamento ma prezioso e anche questa è un’attività per professionisti. La buona prassi è usare SEO e SEM insieme, integrando le due forme di web marketing in un’unica strategia corale, per massimizzare i risultati degli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Quando i contenuti di un sito sono efficaci e di qualità hanno il giusto tono di voce, sono frutto di ricerche e di un’attenta analisi che unisce reale e virtuale. Ad esempio, per portare traffico al sito di una Galleria d’arte, devo conoscere non solo il periodo e gli artisti trattati, ma anche il cliente tipo e le vendite reali, e – dati alla mano – devo interrogare il web:

  • studio dei competitor: quanti scrivono del mio argomento? (Similarweb.com)
  • analisi delle parole “di moda”: quanto le parole sono cercate? quanto le persone chiedono di quello specifico argomento? (Google Trends)
  • analisi delle parole correlate: quali parole / aggettivi / preposizioni sono legati al mio argomento? (Answerthepublic.com)

Questa sintesi mi auguro chiarisca che scrivere ipertesti, citando ancora Luisa Carrada;

“richiede una fase di progettazione molto lunga e accurata, come fa l’architetto quando si accinge a costruire una casa. Se la struttura non è solida non sta in piedi.”

Per questo, ci sarà sempre bisogno dell’aiuto di professionisti.


 

 

About the Author: Anna Romanin

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